Wednesday, February 7, 2007

La polizia non può farci niente

Caro Beppe,

mi sono entrati i ladri in casa, come ormai capita a molti dei miei concittadini, abito a Vellezzo Bellini in provincia di Pavia. La cosa che più mi ha sconcertato è stata la risposta del maresciallo della stazione dei carabinieri di Bereguardo, competente per il mio paese, a cui ho denunciato l’evento e alle mie sollecitazioni perché venisse messo un freno alla delinquenza dilagante che infesta, ormai da alcuni anni, il mio paese, mi risponde: ”se dico al RIS di intervenire per rilevare le impronte digitali, questi mi ridono in faccia; se lo dico alla Procura della repubblica mi dicono che il reato è troppo piccolo per essere preso in considerazione”. Peccato che il reato è vero che è piccolo per loro (enorme per chi lo subisce ed ha difficoltà ad arrivare con lo stipendio a fine mese), ma frequentissimo: solo nella serata in cui ho subito il furto altri 4 nella via in cui abito hanno subito la stessa mia sorte, quello stesso giorno, con enorme inquietudine e spavento di mogli e bambini piccoli. E’ vero il RIS non può intervenire per questi reati per cui i giornalisti non sono fuori dalla casa del delitto a fotografarli e che non darebbe loro alcuna pubblicità, anche se il solo modo per prendere questi delinquenti, sono sempre gli stessi, sarebbe quello di rilevare le impronte digitali nei posti in cui “non sono invitati”, ma sembra che questo tipo di intervento non sia possibile: non è un caso nazionale. Mi chiedo il motivo per cui debbo pagare le tasse o almeno quella parte di tasse destinate alla pubblica sicurezza se non quello di far vivere nella tranquillità, in una piacevole villetta, la stazione dei carabinieri di Bereguardo, in cui la famiglia del maresciallo può godere di sistemi di sicurezza invidiabili: telecamere, allarmi e un gruppo di uomini armati in loco pronti ad intervenire istantaneamente.

Salvatore Allegretti , salvatore.allegretti@email.it

Se bevi non guidi (in Giappone)

Caro Beppe,

a proposito di alcol e guida, ti (e vi) riporto il caso giapponese. I giapponesi sono un popolo di bevitori che, ahiloro, reggono anche poco l'alcol. Incidenti però ce ne sono molto pochi, in giro. Perché? I limiti di alcol nel sangue sono abbastanza bassi, ma soprattutto sono molto severi i controlli. Sei alla guida ubriaco e vieni beccato? Mega multa (2 mila euro, mi è stato detto) a te, e mega multa a tutti quelli in macchina con te perché ti hanno fatto guidare. Quattro persone = 8 mila euro. Ci sta che la voglia di rifarlo passi. Non solo. A quanto pare stanno per introdurre una nuova legge, in cui la multa può arrivare sino al gestore del locale che ti ha servito da bere. Un po' esagerato, probabilmente, ma di sicuro effetto. Se guidi, non bevi. Punto. Se vuoi tornare a casa, esistono tanti mezzi pubblici, oppure c'è il taxi, altrimenti ti fermi a dormire in qualche albergo.

Non mi pare tanto difficile, no?

Massimiliano Zecca, massimiliano@kurenai.waseda.jp

Il sogno di ogni bambino

Caro Beppe, cari Italians,

avete presente la teoria di Andy Warhol dei famosi 15 secondi di fama che prima o poi toccano a tutti? Sono andato per gioco a un provino pubblicitario per la mia banca, e mi sono ritrovato in televisione, protagonista di uno degli spot sulla rete americana Cbs durante la programmazione relativa al Superbowl (spot da 2,6 milioni di dollari - 2 milioni di euro - per pochi secondi). Ovviamente, il mio compenso è stato ugualmente milionario: una «coffee mug» con il logo della banca. Che dire? Hollywood is next! Lo spot si trova adesso sul sito della banca (www.forumcu.com). Mi dovreste riconoscere per il TIPICO NASO ITALIANO e la capocciona-con-fronte-spaziosa-sinonimo-di-intelligenza, ma in ogni caso, sono quello che canta e vive il sogno americano.

Saluti da Indianapolis

Stefano Tomasi, stomasi@iupui.edu


Questa mi mancava. Ormai gli Italians fanno di tutto e sono dappertutto. Un giorno - lo sento - arriverà una cartolina da un eremita su Marte, e un'altra dalla fornitrice di biancheria intima di Paris Hilton.